E’ giusto cercare di raccogliere informazioni aggiornate sulla rinoplastica, definita la “regina” della chirurgia plastica facciale . L’intervento al naso è l’operazione di chirurgia facciale più complesso ma anche il più richiesto. Il rimodellamento del naso non è mai solo completamente estetico e mai solo completamente funzionale. Nessun altro intervento ha, per il paziente, il medesimo impatto estetico, funzionale, psicologico di una rinoplastica. Nessun altro intervento ha, per il chirurgo facciale, una curva di apprendimento così lunga e complessa, un percorso professionale scandito da una continua, umile ricerca di applicazione di tecniche sicure e sperimentate per raggiungere una finezza di risultati che soddisfi desideri e aspettative dei nostri pazienti così particolari.
Ecco perché la rinoplastica non può essere uno dei tanti interventi che un chirurgo ha nel proprio repertorio. La rinoplastica non è un passaggio intermedio, è la destinazione finale. Ecco perché alcuni chirurghi – e noi tra questi – decidono che la rinoplastica sarà la loro missione professionale esclusiva.
Caro visitatore
la tua personale ricerca di un chirurgo specialista in rinoplastica ti ha fatto approdare al nostro sito. Stai riflettendo sull’idea di cambiare la forma del tuo naso, e magari anche migliorare la respirazione.
Da oltre 20 anni, la nostra pratica chirurgica è concentrata sulla rinoplastica (rimodellamento del naso). Abbiamo trattato casi semplici, complessi, estremi. In alcuni casi abbiamo sconsigliato l’intervento. Ecco perché la fase preparatoria, conoscitiva è non meno rilevante dell’aspetto operatorio in sé. La prima consultazione è un momento altamente emozionale, per il paziente e per il chirurgo. Non accettiamo mai di operare il paziente sulla base della prima consultazione, mai sulla base di foto inviate via Internet. Solo l’accuratezza della diagnosi preoperatoria permetterà di disegnare ed eseguire un intervento al naso su misura, che abbiamo definito YOUnique rhinoplasty con un marchio registrato.
Se queste parole ti hanno intrigato e vuoi approfondire la nostra personale filosofia su questo affascinate intervento, ebbene il tuo viaggio può avere inizio…
La mia rinoplastica
La mia rinoplastica
Il naso è la via naturale per il passaggio d’aria, segno e simbolo di vita. Il naso è un organo sensoriale, reagisce alla paura, al pericolo, al piacere. Il naso è sede dell’olfatto, un senso primordiale. Il naso è la pietra miliare dell’identità sessuale. Il naso rappresenta il paradigma di forma e funzione.
Queste le ragioni per le quali l’intervento di rinoplastica occupa il gradino più alto nella chirurgia del viso.
L’intervento di rinoplastica (la correzione del naso esterno) o settorinoplastica (correzione combinata del naso esterno e del naso interno) è finalizzato a correggere alterazioni nasali strutturali (rimodellamento del naso) responsabili di alterazioni della forma e/o della funzione. L’intervento chirurgico è probabilmente destinato all’insuccesso se non è preceduto da un’accurata diagnosi anatomo-funzionale, da una analisi estetica sofisticata del naso esterno, da una comprensione profonda dello stato psicologico del/della paziente che richiede la correzione chirurgica.
Sistematicità, precisione, empatia: gli ingrediente di una chirurgia “su misura”, appunto “YOUnique rhinoplasty”.
Forma & Funzione
Forma & Funzione
E’ possibile scindere la forma dalla funzione?
La risposta è netta: NO. Non è più pensabile trattare separatamente l’aspetto funzionale del naso interno e l’aspetto estetico del naso interno. Il chirurgo nasale ha imparato che la correzione di aree chiave del naso esterno (soprattutto la punta e le ali nasali) comporta un rilevantissimo impatto funzionale, così come non è possibile correggere un naso deviato senza riallineare le strutture del naso interno.
Il panorama tecnologico della chirurgia endonasale è significativamente evoluto nell’ultimo decennio. La tecnologia oggi permette interventi impensabili in passato. Le tecniche sono sempre meno invasive, sempre più mirate al bersaglio, quanto più possibile senza effetti collaterali. In pazienti che richiedono un intervento di rinosettoplastica, è frequente la presenza di sintomi legati a patologie infiammatorie o disventilatorie delle cavità paranasali (le cosiddette “sinusiti”). Ebbene, oggi la chirurgia endoscopica mini-invasiva permette di trattare queste patologie contestualmente all’intervento di rinosettoplastica.
Sono queste le ragioni vere e provate per le quali un approccio esclusivamente “cosmetico” alla rinoplastica non è adeguato a trattare un organo in cui forma e funzione formano un unicum inscindibile. Come gli occhi sono trattati dall’oftalmologo, e le mani dal chirurgo della mano, così il naso deve essere trattato dal chirurgo specialista del naso….
Quale rinoplastica?
Quale rinoplastica
L’intervento al naso, rinoplastica, secondo la concezione tradizionale, si suddivide in rinoplastica esterna o “aperta” e in rinoplastica endonasale o “chiusa”.
Nella rinoplastica esterna, l’incisione d’ingresso viene effettuata sulla cute della columella. Successivamente il chirurgo solleva un lembo di cute e tessuti molli che permette una visione a cielo aperto dello scheletro del naso (cartilagini e ossa). La rinoplastica esterna ha avuto un momento di grande popolarità nel passato decennio, soprattutto tra gli operatori meno esperti per gli indubbi vantaggi di visualizzazione delle strutture anatomiche. Una variante della rinoplastica esterna è rappresentata dalla “rinoplastica esterna strutturale” che si fonda su un uso estensivo di procedure di innesto a fini ricostruttivi.
Gli svantaggi della tecnica esterna sono rappresentati da:
a) tempi operatori generalmente più lunghi;
b) possibilità, per quanto assai ridotta nelle mani di operatori esperti, di visibilità della cicatrice che diviene così una stimmata chirurgica permanente;
c) tempi di guarigione dilatati con permanenza prolungata del gonfiore dei tessuti molli del naso esterno; d) rigidità del naso esterno.
Altri chirurghi preferiscono la classica tecnica endonasale o “chiusa”. Le incisioni di ingresso sono effettuate all’interno del naso, quindi non ne residua alcuna cicatrice esterna. I tempi di guarigione sono senza dubbio più rapidi rispetto alla tecnica esterna. La visualizzazione dello scheletro del naso è più difficoltosa comportando – per gli operatori meno esperti – una potenziale minore precisione delle manovre chirurgiche.
Nella rinoplastica ‘chiusa’ classica, l’attenzione è focalizzata soprattutto all’aspetto “riduttivo” dell’osso e delle cartilagini. Inoltre può risultare inadeguata nei casi di revisioni complesse nelle quali si rendano necessarie procedure ricostruttive dello scheletro del dorso e della punta del naso. (Guarda alcuni video di miei pazienti)
Da alcuni anni proponiamo una tecnica ibrida, descritta nel 2010 sulla prestigiosa rivista Archives of Facial Plastic Surgery (Hybrid rhinoplasty: The 21th century approach to remodeling the nose), che combina i vantaggi delle due vie finora alternative (tecnica aperta/tecnica chiusa) senza attuare alcuna incisione esterna, così azzerando il rischio della potenziale cicatrice columellare. La versatilità, elemento fondamentale della moderna rinoplastica estetica, è certamente l’aspetto fondamentale della tecnica ibrida: non è il paziente che si adatta alla tecnica, ma è la tecnica che le mani del chirurgo modulano in relazione alla specifica anatomia e alle personalissime aspettative di quel particolare paziente.
Costi rinoplastica
Costi rinoplastica
Quanto costa rifarsi il naso è una delle domande più frequenti che circolano sui forum dedicati alla rinoplastica e alla chirurgia plastica. Il costo di un intervento di rinoplastica è variabile da caso a caso perché ogni paziente presenta problematiche differenti. Inoltre, i prezzi della rinoplastica presentano ampie oscillazioni legate non solo alla esperienza e all’abilità del chirurgo operatore, ma anche ad altre variabili legate alla struttura dove l’intervento è praticato, e naturalmente al livello di professionalità (aiuto chirurgo e anestesista) del team.
Pertanto, il costo dell’intervento al naso deve essere valutato tenendo in considerazione vari fattori.
E’ evidente che il fattore essenziale alla base del successo dell’intervento è rappresentato dal livello di abilità tecniche e di capacità di analisi funzionale ed estetica del chirurgo. Il chirurgo ideale è il professionista che ha maturato decenni di esperienza specifica in rinoplastica, con una dedizione totale ed esclusiva a un intervento così complesso che coinvolge funzione e forma, senza possibilità di scindere le due componenti.
Pertanto, concentrarsi esclusivamente sui prezzi della rinoplastica senza considerare tutte le varie voci coinvolte nella formazione del quanto costa rifarsi il naso non è nel migliore interesse dei pazienti. Perché è come acquistare un prodotto basandosi esclusivamente sul prezzo stampato sull’etichetta piuttosto che valutare la qualità della materia prima e la finezza della manifattura.
Certamente il costo rinoplastica è un elemento fondamentale nella scelta del chirurgo da parte del paziente perché ognuno ha budget differenti, ma il/la paziente devono accuratamente fare una valutazione a 360 gradi prima di prendere una decisione così importante. Più che la presenza sui social media, conta molto di più il profilo professionale del chirurgo, il suo curriculum vitae, la sua esperienza e credibilità conquistate a livello internazionale. E’ banale ma vale la pena sottolineare che bisogna paragonare mele con mele, pere con pere, cose tra loro paragonabili. Va da sé che una cosa è affidarsi ad un chirurgo superspecialista di rinoplastica, un’altra cosa è affidarsi al chirurgo che opera il naso “occasionalmente” senza specializzazione nel settore.
Paziente consapevole e maturo è il/la paziente che basa la scelta del chirurgo non in base al prezzo più basso sul mercato, ma sul rapporto qualità/prezzo, elemento fondamentale alla base di ogni nostra esperienza di acquisto.
Prima dell'intervento
Prima dell’intervento
La prima consultazione, il primo faccia-a-faccia scandisce un momento assolutamente empatico, vuoi per le implicazioni emotive vuoi per la qualità della futura relazione chirurgo-paziente. Ogni paziente arriva a questa tappa con un proprio vissuto di sentimenti anche contrastanti: ansia, apprensione, timidezza, vergogna, o anche scoramento e animosità per precedenti esperienze negative.
Costruiamo con pazienza la storia clinica del/della paziente valutandone gli esami in possesso del paziente. E’ fondamentale avere con sé le immagini di precedenti indagini radiologiche quali TC o risonanza magnetica (il referto del radiologo non è sufficiente!). Il passaggio successivo è la valutazione dell’anatomia del naso interno, effettuata con una sottile fibra ottica (2.7 millimetri di diametro). La valutazione del naso esterno costituisce la parte finale del momento diagnostico: il naso esterno viene esaminato nelle differenti angolazioni, e poi “sentito” sotto le dita per definire spessore ed elasticità della pelle, conformazione e consistenza delle strutture ossee e cartilaginee, stabilità della punta, e così via. Tutti questi elementi vengono riportati sulla nostra scheda rinologica, che accompagnerà il paziente lungo l’intero percorso terapeutico. E’ giunto il momento di tirare le conclusioni, di discutere con il paziente sulle indicazioni all’intervento, e sulle possibilità e i limiti della chirurgia.
La maggior parte dei nostri pazienti hanno già maturato la decisione di sottoporsi a intervento, ma al minimo dubbio preferiamo rivedere il paziente una seconda volta, dopo che avrà metabolizzato le informazioni dettagliate che abbiamo fornito con la massima chiarezza. Si giunge al secondo passaggio fondamentale, le foto prima dell’intervento. Siamo noi a scattare le foto, non solo perché le pose fotografiche sono codificate, ma anche perché molti pazienti presentano anatomie particolari che solo l’occhio esperto del chirurgo può “catturare”.
Il passaggio successivo è rappresentato dalla consultazione che precede l’intervento. Il paziente avrà sotto i propri occhi la nostra accurata analisi fotografica, con misurazione di angoli, distanze e rapporti reciproci. Certamente la bellezza non può essere racchiusa in un numero o in una formula, ma l’analisi fotografica costringe il chirurgo ad una rigorosa disciplina mentale analitica. La rinoplastica è un intervento altamente creativo, ma non ammette scorciatoie. Il segreto del successo è: analisi, analisi, e poi ancora analisi. Il chirurgo deve avere ben chiaro nella mente l’intervento chirurgico prima di eseguire la prima incisione. Sulla base dei risultati della fotoanalisi e dei desideri del/della paziente, una nostra collega specialista elabora delle simulazioni al computer che discutiamo a lungo con il paziente. Le simulazioni non hanno l’obiettivo di “vendere” l’intervento. Vogliamo comprendere i desideri del paziente e segnalare problematiche di cui era all’oscuro. Il progetto chirurgico condiviso viene da noi riportato su un minuzioso foglio di lavoro. Questo progetto ispirerà i movimenti delle nostre mani in sala operatoria.
Al paziente viene consegnata una documentazione scritta riportante tutti i dettagli dell’intervento, rischi e possibili complicazioni, eventuali interventi successivi per completare il risultato del primo intervento, istruzioni per il periodo post-operatorio. Il nostro paziente avrà così tempo per riflettere e dare un consenso ragionato e informato all’intervento chirurgico. Tutto è pronto per il “gran giorno”.
L'intervento
L’intervento
E’ giunto il momento!
Noi ci siamo preparati nei minimi dettagli. Il progetto discusso con il/la paziente è stato scomposto in una sequenza logica di gesti operatori.
Il/la paziente è stato istruito che dalla mezzanotte del giorno precedente l’intervento è d’obbligo il digiuno, dunque cibo e liquidi non dovranno essere ingeriti, né si potrà masticare gomma americana.
Le ore immediatamente prima dell’intervento sono delicate, emozionalmente intense. Il/la paziente vive sentimenti contrastanti: l’agitazione positiva perché finalmente sta per avverarsi un desiderio a lungo coltivato è frammista alla “sana” preoccupazione che accompagna qualsiasi tipo di intervento chirurgico in anestesia generale.
Per noi, in questo spazio temporale che precede l’intervento, è importante “essere là”. Salutiamo il/la paziente nella sua camera e ripercorriamo con lui i passaggi essenziali del progetto chirurgico condiviso. Siamo accanto al/alla paziente al suo arrivo in sala operatoria, e al momento dell’induzione dell’anestesia generale. Le foto del/della paziente, le simulazioni, il piano operatorio sono esposti su un particolare schermo, sempre davanti ai nostri occhi. Queste informazioni aiutano grandemente a tenere sotto controllo i minimi dettagli e a curare i particolari. Il successo è frutto della costante ricerca della perfezione. L’intervento si conclude solo quando siamo convinti di aver raggiunto il miglior risultato possibile per il/la nostro/a paziente.
Il dopo
Il dopo
Al risveglio dall’anestesia generale, il dolore e il senso di disagio saranno minimi. L’uso moderato di analgesici permette un buon controllo del dolore post-operatorio nel periodo successivo. Anche nausea o vomito sono evenienze piuttosto rare.
Nel caso si debba correggere estensivamente il naso interno, quasi mai posizioniamo tamponi nasali ma utilizziamo suture interne. Nei rari casi in cui si debbano inserire i tamponi, utilizziamo tamponi di spugna di cellulosa, che verranno rimossi dopo 24-48 ore. La rimozione dei tamponi non è dolorosa poiché la spugna di cellulosa non aderisce ai tessuti interni del naso.
Nelle prime ore successive all’intervento, il/la paziente avverte sensazione di bocca secca e gola asciutta, alleviata dall’assunzione di bevande liquide qualche ora dopo il risveglio dall’anestesia generale.
Il naso esterno sarà protetto da cerotti e da una placchetta rigida di piccole dimensioni.
Potranno essere presenti tumefazioni e lividi, in generale piuttosto contenuti, nella zona degli occhi e delle guance. È una reazione normale alla chirurgia, che non deve destare alcun allarme: si risolverà spontaneamente e gradualmente dopo qualche giorno. A partire da poche ore dopo l’intervento, i tessuti molli del naso esterno tenderanno a gonfiarsi (“edema post-chirurgico”) con intensità variabile da caso a caso. Tale gonfiore si attenuerà molto rapidamente già a partire dal 3°-4° giorno, per poi riassorbirsi gradualmente nelle settimane e nei mesi successivi.
La qualità del risultato finale è anche in relazione all’elasticità della pelle e dei tessuti di rivestimento del naso esterno, e alla loro capacità di “adattarsi” al nuovo scheletro nasale scolpito dalla chirurgia.
Occorre mettere in conto un periodo di riposo e di convalescenza dalla dimissione. Consigliamo alcune semplici precauzioni che renderanno il processo di guarigione più veloce, e forniamo ai nostri pazienti dettagliate informazioni scritte.
Il processo di guarigione dei tessuti nasali operati inizia già poche ore dopo l’intervento ed evolve nei mesi successivi. L’aspetto del naso al momento della rimozione dei cerotti non è definitivo ma sarà soggetto a sensibili miglioramenti soprattutto nei primi 6 mesi, anche se la tecnica ibrida permette di vedere il risultato già a 2 settimane dell’intervento.
Nel caso si debba correggere estensivamente il naso interno, quasi mai posizioniamo tamponi nasali ma utilizziamo suture interne. Nei rari casi in cui si debbano inserire i tamponi, utilizziamo tamponi di spugna di cellulosa, che verranno rimossi dopo 24-48 ore. La rimozione dei tamponi non è dolorosa poiché la spugna di cellulosa non aderisce ai tessuti interni del naso.
Nelle prime ore successive all’intervento, il/la paziente avverte sensazione di bocca secca e gola asciutta, alleviata dall’assunzione di bevande liquide qualche ora dopo il risveglio dall’anestesia generale.
Il naso esterno sarà protetto da cerotti e da una placchetta rigida di piccole dimensioni.
Potranno essere presenti tumefazioni e lividi, in generale piuttosto contenuti, nella zona degli occhi e delle guance. È una reazione normale alla chirurgia, che non deve destare alcun allarme: si risolverà spontaneamente e gradualmente dopo qualche giorno. A partire da poche ore dopo l’intervento, i tessuti molli del naso esterno tenderanno a gonfiarsi (“edema post-chirurgico”) con intensità variabile da caso a caso. Tale gonfiore si attenuerà molto rapidamente già a partire dal 3°-4° giorno, per poi riassorbirsi gradualmente nelle settimane e nei mesi successivi.
La qualità del risultato finale è anche in relazione all’elasticità della pelle e dei tessuti di rivestimento del naso esterno, e alla loro capacità di “adattarsi” al nuovo scheletro nasale scolpito dalla chirurgia.
Occorre mettere in conto un periodo di riposo e di convalescenza dalla dimissione. Consigliamo alcune semplici precauzioni che renderanno il processo di guarigione più veloce, e forniamo ai nostri pazienti dettagliate informazioni scritte.
Il processo di guarigione dei tessuti nasali operati inizia già poche ore dopo l’intervento ed evolve nei mesi successivi. L’aspetto del naso al momento della rimozione dei cerotti non è definitivo ma sarà soggetto a sensibili miglioramenti soprattutto nei primi 6 mesi, anche se la tecnica ibrida permette di vedere il risultato già a 2 settimane dell’intervento.