L’importanza del giusto approccio in rinoplastica primaria
Quando in sede di rinoplastica primaria il chirurgo applica tecniche minimamente invasive e adotta un atteggiamento conservativo e non destrutturante, il risultato finale è generalmente molto più prevedibile. E anche un’eventuale rinoplastica di revisione risulta più facile da gestire, offrendo maggiori margini di manovra, sicurezza e successo.
A volte invece, per inesperienza o per eccesso di confidenza, il chirurgo:
- accondiscende a richieste incongrue, poco realistiche o rischiose come la pretesa di una punta molto stretta, di un dorso troppo basso, o di una punta troppo all’insù;
- trascura l’importanza di un’analisi preoperatoria approfondita e accurata;
- effettua una riduzione eccessiva delle strutture portanti del naso, destinate a causare difetti che diverranno più visibili nel lungo termine;
- ricorre a innesti cartilaginei strutturali quando non strettamente necessario (ovvero in assenza di palese difetto di supporto dello scheletro osteo-cartilagineo).
In tutti questi casi, il risultato può essere un naso evidentemente rifatto (e rifatto male, aggiungiamo), ovvero alterazioni strutturali causate da destabilizzazione dello scheletro osteo-cartilagineo, asimmetrie e persino importanti difetti funzionali.
Revisioni chirurgiche per difetti legati al processo di guarigione
Un’arte complessa come la chirurgia nasale richiede una lunga e approfondita esperienza. Tuttavia, anche i chirurghi più abili e competenti possono incorrere nell’insoddisfazione di un paziente o in risultati imperfetti. Queste evenienze sfavorevoli si producono soprattutto a causa del processo di guarigione che rappresenta un’importante variabile il cui andamento non può essere previsto con esattezza.
Tra le problematiche legate al processo di guarigione vi sono le evoluzioni cicatriziali anomale, statisticamente più frequenti dopo rinoplastica aperta poiché comporta maggiori aree di dissezione. Tra le evenienze più comuni, la formazione di un anti-estetico accumulo di tessuto fibro-cicatriziale subito al di sopra della punta, definito Polly tip fibroso, o anche supratip, o becco di pappagallo. Si tratta di tenaci ispessimenti sottocutanei che possono formarsi alla giunzione tra dorso e punta, tra il margine anteriore della cartilagine settale e la copertura cutanea.
In questi casi è fondamentale effettuare un controllo post-operatorio accurato e regolare perchè, se la diagnosi è corretta, micro-infiltrazioni con corticosteroidi possono dare risultati brillanti. Nel caso si renda necessario un ritocco del naso, si tratta di intervento ambulatoriale, pochissimo invasivo ed eseguibile in anestesia locale. Medesima tipologia di esecuzione anche nei casi di minime imperfezioni del dorso, di inspessimenti locali cicatriziali sottocutanei, di piccole perdite di proiezione e rotazione della punta, per citare le evenienze più frequenti.
Il Tuo chirurgo per la rinoplastica di revisione a Milano
Cosa fare se non sei soddisfatto del tuo aspetto dopo la tua rinosettoplastica? La soluzione ideale è tornare dallo stesso chirurgo per valutare pro e contro di una eventuale rinoplastica di revisione. Oppure puoi rivolgerti a un esperto di revisioni in rinoplastica.
La rinoplastica e la settoplastica sono operazioni di notevole complessità che richiedono le competenze di un chirurgo con elevata specializzazione che abbia costruito nel corso di decenni un significativo bagaglio di esperienza, competenza e abilità specifiche in chirurgia nasale. Nel caso della chirurgia di revisione, le abilità richieste al chirurgo sono ancor più sofisticate perchè spaziano dalla capacità di “leggere” e interpretare il difetto già in pre-operatoria, alla selezione delle tecniche più adeguate, alla precisione delle manovre chirurgiche che devono essere completate in tempi ragionevoli senza esporre il paziente ai rischi di interventi di lunghissima durata (7-8 ore) che rappresentano tempistiche riservate a interventi di complessità estrema quali trapianti di organi oppure operazioni oncologiche demolitivo-ricostruttive oppure malformazioni comoplesse.
Ogni rinoplastica secondaria, terziaria, quaternarie e così via è sempre un intervento unico e individuale che esige tutta l’attenzione e la destrezza di chirurgo veramente esperto.
Il miglior consiglio che si possa dare a un paziente che stia prendendo in considerazione la possibilità di correggere il naso è quello scegliere con attenzione il professionista a cui rivolgersi per una iniziale valutazione approfondita per una rinoplastica primaria. Ancora più scrupolo e cautela sono necessarie nella scelta del chirurgo della revisione.
“Chi è il miglior chirurgo per rinoplastica secondaria a Milano?” E’ una domanda frequente che si pongono i pazienti. Non esiste una risposta univoca a questa domanda. Certo è che Pietro Palma è un chirurgo specializzato esclusivamente sul naso. Nell’ambito di un percorso chirurgico specialistico quasi trentennale, Pietro Palma e la sua équipe hanno affrontato una vastissima casistica di problematiche estetiche e funzionali di complessità variabile. Il chirurgo specialista in revisioni si trova inevitabilmente a fronteggiare gravi alterazioni strutturali sia dello scheletro osseo e cartilagineo sia del naso esterno che del naso interno. Tali ricostruzioni ad elevata complessità tecnica configurano situazioni estreme che richiedono utilizzo di cartilagine dello stesso soggetto prelevate anche da sedi diverse dal naso (orecchio, costole). Per ogni caso, si elabora un progetto “su misura” che evidenzia i pro e i contro di ogni scelta terapeutica, discussa in dettaglio con ogni singolo paziente. Il criterio ispiratore è sempre quello di coniugare minima invasività e massima efficacia.
Se desideri maggiori informazioni sulle rinoplastiche secondarie/terziarie, e se vuoi scoprire se sei un candidato idoneo a un intervento di revisione, prendi appuntamento con il chirurgo specialista in rinoplastica a Milano per una valutazione senza impegno.